martedì 21 settembre 2010

Limousine Socialist



"Ieri pomeriggio osservavo dal mio balcone al quinto piano le acque del Seveso, praticamente una fogna che scorre sotterranea intorno a casa mia, ormai straripate alzarsi sempre di più impedendomi di uscire e bloccando tutto il quartiere. Dopo un po' sarebbe saltata anche la corrente elettrica e l'acqua corrente lasciandoci senza per circa sei ore. Mentre pensavo di farmi la doccia con la birra e lavarmi i denti con il gin tonic, e rimpievo la casa di candele di tutti i colori e anche l'ipod si scaricava, tutto è tornato. Ho ripreso a fare quello che stavo facendo prima del black out, cioè ascoltare musica. Sto ascoltando il nuovo Ryan Bingham, prodotto da T-Bone Burnett, che è decisamente il suo disco più intimo e dylaniano di tutti, tra echi di Tombstone Blues e Girl from North Country"
(tratto dal blog The Red River Shore di Paolo Vites)

Il nostro grande guru Vites in poche battute racchiude il concetto di Limousine Socialist che ormai da tempo cerchiamo di descrivere. Grazie Paolo, come sempre sei un maestro per noi indie snob un po' nostalgici del mainstream rock & Americana.

Viva Paolo e viva i Limousine Socialist

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